La cistite è un’infiammazione della vescica che può colpire sia gli uomini che le donne, anche se con un incidenza maggiore nel sesso femminile. Vediamo insieme quali sono le cause, i sintomi e i migliori prodotti per contrastarla ai primi segnali.
Quali sono le cause della cistite
La cistite è causata dall’ingresso di batteri all’interno dell’uretra (più raramente virus e funghi), che raggiungono la vescica colonizzandola e esercitando la loro azione patogena.
Questi batteri possono provenire dall’ambiente esterno (superfici, biancheria e mani contaminate), oppure possono migrare dall’intestino se quest’ultimo si trova in disequilibrio.
Le donne sono più soggette a sviluppare cistite perché la loro uretra è più corta rispetto a quella degli uomini e i batteri incontrano meno ostacoli prima dell’arrivo in vescica.
Tra le cause che portano a sviluppare cistite troviamo tutte quelle condizioni che portano ad una riduzione delle normali difese dell’organismo, come ad esempio una dieta scorretta, fumo, uso eccessivo di alcuni farmaci e scarsa igiene intima.
Anche l’uso frequente di detergenti aggressivi può essere determinante perché questi annientano il microbiota vaginale creando terreno fertile per l’ingresso dei patogeni.
Sintomi della cistite
I sintomi più comuni nelle fasi inizali della cistite sono spesso associati a lieve bruciore durante la minzione, accompagnato da sensazione di urgenza e mancato svuotamento della vescica.
Anche le urine torbide costituiscono un primo campanello di allarme da non sottovalutare.
I sintomi presenti nelle fasi più avanzate comprendono: dolore pelvico intenso con sensazione di pesantezza al basso ventre, febbre, forte bruciore e dolore alla minzione e sangue nelle urine.
In entrambi i casi, oltre alla terapia farmacologica indicata dal medico, è utile supportare l'apparato uro-genitale con prodotti specifici per la detersione, ad azione lenitiva e antibatterica.
Esami per diagnosticare la cistite
Per fare una corretta diagnosi di cistite, il medico prescriverà degli esami per valutare la presenza di batteri patogeni nelle urine e la quantità di globuli bianchi (indice di infezione in atto) e globuli rossi (segno di sangue nelle urine).
Se l’urinocoltura dovesse risultare positiva, solitamente i laboratori procedono con l’antibiogramma, ossia un esame in cui viene valutata la resistenza dei batteri presenti a dei determinati antibiotici. L’antibiogramma è utile per capire quale terapia antibiotica sarà più o meno efficace.
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